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Squali in via di estinzione

Articolo sugli squali in via di estinzione e altre specie ittiche. Dopo diversi decenni di declino demografico, alcune specie ittiche come il tonno rosso del sud, il marlin nero e il pesce spada sembrano presentare un miglioramento nel loro futuro, grazie alla gestione della pesca e alle politiche di conservazione. Alcuni squali che popolano le stesse acque di queste specie ittiche, come il Carcharhinus longimanus e lo smeriglio, versano ancora in una situazione critica a causa della pesca accidentale perpetrata durante la cattura delle specie precedentemente citate.

Squali in via di estinzione
Squali in via di estinzione

La mancanza di un programma di gestione dedicato a queste specie ha fatto sì che il rischio di estinzione degli squali interessati continui a crescere, come evidenziato da un nuovo studio.

Indice

  • Recenti analisi sugli squali in via di estinzione
  • Età media delle specie e maturità riproduttiva
  • Risultati degli studi scientifici sugli squali in via di estinzione

Recenti analisi sugli squali in via di estinzione

La recente analisi effettuata ha permesso di valutare il rischio di estinzione di 18 specie di grandi pesci oceanici nel corso di circa sette decenni. Tale valutazione rappresenta un importante contributo alla comprensione dell’ecosistema marino e fornisce un quadro completo che non era stato precedentemente disponibile per l’oceano aperto. Secondo Colin Simpfendorfer, biologo marino della James Cook University, questa sintesi rappresenta una visione globale di ciò che sta accadendo in questo importante habitat e contribuisce a colmare le lacune di conoscenza relative alle singole specie.

Maria José Juan-Jordá, ecologa della pesca presso l’Istituto spagnolo di oceanografia di Madrid, afferma che le valutazioni della biodiversità globale degli ultimi anni hanno documentato il declino delle specie e degli ecosistemi in tutto il mondo, ma tali schemi sono ancora poco noti per quanto riguarda gli oceani. La presente analisi costituisce quindi un importante passo in avanti per la comprensione dell’impatto dell’attività antropica sulle specie marine e sull’ecosistema in cui vivono.

Per colmare le lacune nella conoscenza sull’evoluzione del rischio di estinzione delle specie marine, gli scienziati hanno utilizzato la Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), che valuta il cambiamento nel rischio di estinzione di una determinata specie. In particolare, il team di ricerca si è concentrato sui grandi pesci predatori come i tonni, i billfish e gli squali, che svolgono ruoli cruciali negli ecosistemi aperti degli oceani.

Solitamente, le valutazioni della Lista Rossa vengono effettuate ogni 4-10 anni, ma i ricercatori hanno sviluppato un nuovo metodo basato sui criteri dell’IUCN per monitorare il rischio di estinzione delle specie continuamente nel tempo, anziché solo all’interno degli intervalli di tempo prestabiliti. Tale approccio consente di ottenere un quadro più preciso e dettagliato dell’evoluzione della situazione delle specie marine considerate.

Età media delle specie e maturità riproduttiva

Il team di Juan-Jordá ha raccolto dati sull’età media delle specie alla maturità riproduttiva, sui cambiamenti nella biomassa della popolazione e sull’abbondanza dalle valutazioni degli stock ittici per sette specie di tonno, sei specie di billfish e cinque specie di squali. Utilizzando questi dati, hanno calcolato le tendenze del rischio di estinzione per queste 18 specie dal 1950 al 2019.

I risultati dello studio indicano che il rischio di estinzione per tonni e billfish è aumentato durante l’ultima metà del 20° secolo, ma ha subito un’inversione di tendenza per i tonni a partire dagli anni ’90 e per i billfish negli anni 2010. Questi cambiamenti positivi sono stati correlati alle riduzioni delle morti per pesca di queste specie che si sono verificate contemporaneamente.

Alcuni squali, tra cui il Carcharhinus longimanus e gli smerigli, continuano a essere a rischio a causa della mancanza di una gestione dedicata. L’approccio utilizzato dal team di Juan-Jordá potrebbe essere utilizzato in futuro per monitorare continuamente il rischio di estinzione delle specie marine.

Risultati degli studi scientifici sugli squali in via di estinzione

Il biologo marino Colin Simpfendorfer commenta positivamente i risultati dell’analisi sulla valutazione del rischio di estinzione di 18 specie di grandi pesci oceanici condotta dai ricercatori, ma sottolinea che ancora tre delle sette specie di tonni e tre dei sei billfish esaminati sono considerati quasi minacciati, vulnerabili o in via di estinzione, quindi è importante continuare a monitorare e gestire attentamente queste specie. La situazione è più critica per gli squali che abitano gli stessi habitat dei tonni e delle aguglie e che spesso vengono catturati accidentalmente durante la pesca. La mancanza di una gestione dedicata di queste specie di squali ha portato ad un aumento delle loro possibilità di estinzione.

Secondo Juan-Jordá, alcune soluzioni per garantire un futuro sostenibile per le specie di tonno, billfish e squali includono l’implementazione di limiti di cattura per alcune specie e la definizione di obiettivi di sostenibilità più ampi per la pesca del tonno e del billfish, tenendo conto anche delle specie non bersaglio, come gli squali che vengono spesso catturati accidentalmente. È importante monitorare l’efficacia delle misure adottate per ridurre le catture accidentali di squali.

Juan-Jordá afferma inoltre che gli sforzi dovrebbero essere diretti verso la riduzione del degrado degli habitat degli oceani e il miglioramento della gestione della pesca, così da garantire la sopravvivenza di queste importanti specie predatrici negli ecosistemi oceanici aperti.

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Amministratore e autore del sito ScartOff, appassionato di tecnologia, scienze, natura e studioso di fonti rinnovabili.

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