Paradosso di Fermi

Che cos’è il paradosso di Fermi? per migliaia di anni, abbiamo rivolto il nostro sguardo verso le stelle esprimendo opinioni su ciò che c’è là fuori. I nostri telescopi hanno scansionato i cieli alla ricerca della vita e, in alcuni casi, pensavamo di averla scoperta. Una domanda che molti si pongono è; perché con i nostri telescopi avanzati e grazie ai nostri satelliti non siamo ancora riusciti a trovare gli alieni? il paradosso di Fermi potrebbe essere la risposta.

Il paradosso di Fermi

Nel 1877, l’astronomo Giovanni Schiaparelli scoprì una serie di profonde scanalature nella superficie marziana. Questi canali, è stata una scoperta che ha portato a delle interpretazioni sbagliate portando le persone a credere che gli alieni avessero costruito una serie di canali su Marte. Esistono moltissime galassie nell’universo e sappiamo che la vita esiste anche nel nostro universo. La possibilità che una qualche forma di vita esista su qualche esopianeta che circonda una stella lontana è piuttosto alta.

Paradosso di Fermi
Paradosso di Fermi

Quindi, perché non abbiamo ancora trovato gli alieni? Oppure, al contrario, perché non ci hanno trovato loro? da qui, il paradosso di Fermi. Enrico Fermi era un bambino prodigio diventato fisico e inventore. Aveva inventato il reattore atomico, innescando la prima reazione nucleare a catena controllata e aveva vinto il premio Nobel per la fisica nel 1938.

Dodici anni dopo, si chiese dove possano essere finiti tutti gli altri abitanti della nostra galassia. Con miliardi di stelle presenti nel nostro universo, il paradosso di Fermi funziona partendo dal presupposto che il numero di possibili luoghi in cui potrebbero esistere civiltà extraterrestri sono un numero apparentemente infinito. Abbastanza alto da permetterci di individuarne almeno una.

Il SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence) in California, ha deciso di dare una risposta proprio a questa domanda. L’organizzazione senza scopo di lucro ha sondato l’universo per trovare segni di vita intelligente da quando è stata fondata nel 1984. I ricercatori del SETI hanno utilizzato radiotelescopi per rintracciare segnali provenienti dallo spazio profondo.

Nel 2020, il telescopio radiofonico sferico da cinquecento metri di nuova costruzione cinese ha iniziato a sondare il cosmo alla ricerca di segni di vita extraterrestre. La NASA ha anche recentemente finanziato la ricerca su un piano particolarmente audace per costruire una parabola radiotelescopica in un cratere sul lato nascosto della luna.

Ma non è solo la radioastronomia a fare tutto il lavoro. Ci sono stati anche sforzi per diffondere fisicamente il messaggio. Entrambe le sonde spaziali Voyager hanno lasciato il sistema solare e trasportano un disco d’oro lucido con inciso molte informazioni sull’umanità. Altre idee sono ancora in sviluppo per trovare modi per trasmettere la nostra esistenza nell’universo.

Sappiamo che solo nella nostra galassia ci sono oltre 400 miliardi di stelle, di cui, venti miliardi sono simili al sole. Un quinto di quelle stelle simili al sole, secondo stime recenti, potrebbero avere pianeti che si trovano all’interno della zona abitabile, dove esistono le condizioni che consentono la vita.

Ma queste variabili cambiano costantemente. Una ricerca pubblicata nel 2020 ha rilevato ad esempio, che alcuni tipi di batteri qui sulla Terra potrebbero effettivamente sopravvivere su un pianeta con un’atmosfera dominata dall’idrogeno. Tuttavia, se solo una piccola percentuale dei pianeti abitabili nella nostra galassia ospitasse vita aliena, avremmo ancora un milione di pianeti brulicanti di vita.

Civiltà extraterrestri

Secondo alcune teorie, ci sono tre diversi tipi di potenziali civiltà aliene con cui potremmo entrare in contatto. Le civiltà di tipo 1 hanno dominato tutta l’energia sul loro pianeta. Qui sulla Terra, siamo molto vicini a raggiungere lo status di tipo 1. Le civiltà di tipo 2 hanno sfruttato l’energia della loro stella natale e le civiltà di tipo 3 controllano tutta l’energia all’interno della loro galassia.

Sempre secondo questa teoria e le stime, potrebbero esserci da un migliaio fino a cento milioni di civiltà extraterrestri nella nostra galassia che hanno la capacità di comunicare in qualche modo. Da quando Fermi ha proposto l’idea nel 1950, i ricercatori hanno passato decenni a proporre soluzioni al paradosso di Fermi sperando di poter trovare la risposta migliore sul motivo per cui gli alieni non ci hanno ancora contattato.

Gli scienziati hanno avanzato una serie di ipotesi per trovare la soluzione al paradosso di Fermi. Una di queste, è semplicemente che le civiltà complesse in altre parti dell’universo non esistono. Altri credono che esistano complesse civiltà extraterrestri, ma probabilmente possiedono uno o più sistemi di comunicazione completamente differenti dalle nostre.

Forse, sono semplicemente troppo lontani o non hanno ancora la tecnologia per viaggiare o comunicare a grandi distanze. Altre ipotesi suggeriscono che una, o più civiltà extraterrestri ci stiano osservando da lontano come se fossimo degli animali in gabbia. Un’altra ipotesi suggerisce che forse siamo intrappolati in una sorta di simulazione creata da questi esseri ultra intelligenti.

Altre ipotesi hanno suggerito qualcosa di ancora più sconcertante; che forse, sono stati qui tutto il tempo e noi non ce ne siamo nemmeno accorti. Un ipotesi che indica che forse hanno trovato un modo per attingere alla nostra coscienza, come afferma la stessa teoria della trascendenza.

Primo contatto alieno

Presumibilmente, una civiltà aliena avanzata potrebbe viaggiare nell’universo alla velocità della luce e potrebbe già farlo da parecchio tempo. Secondo Enrico Fermi, se scopriamo come viaggiare velocemente tra le stelle, sarebbe l’inizio della colonizzazione di altri pianeti. In questo caso, l’uomo si espanderebbe attraverso la galassia. Però, un viaggio nello spazio potrebbe essere un’impresa estremamente difficile, non importa quanto sia intelligente una specie.

Eppure, forse gli extraterrestri sono già venuti a trovarci, ma hanno deciso che non eravamo abbastanza intelligenti per loro e hanno deciso di non perdere tempo con noi. C’è un’altra possibilità; varie specie di alieni che si sono già incontrate e sono entrate in conflitto fra di loro e si sono consumate dalla guerra. In questo caso, se fosse veramente così, nessun alieno è mai arrivato veramente sulla Terra.

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