In Italia, oltre un terzo dell’energia elettrica prodotta è generata da fonti di energia rinnovabile. Tra queste, l’idroelettrico detiene tradizionalmente la posizione dominante, seguito dal solare fotovoltaico, la bioenergia, l’eolico e il geotermico. Nel contesto europeo, l’Italia si colloca come il terzo maggior produttore di energia rinnovabile. L’Italia ha sempre dimostrato un’impegno di spicco nella promozione e nello sviluppo delle energie rinnovabili sia a livello europeo che globale.

Le alternative ai combustibili fossili rappresentano una quota significativa della produzione energetica del Paese, evidenziando un incremento costante anno dopo anno. Le principali fonti energetiche rinnovabili in Italia includono l’energia idrica, solare, eolica e geotermica. Pur se in misura minore, sono presenti anche altre fonti come l’energia derivante dalle onde, dalle maree e diversi tipi di biocarburanti.
Indice
Energia rinnovabile in Italia e dove vengono prodotte
La produzione di energia da fonti rinnovabili in Italia è influenzata in larga misura dalle caratteristiche territoriali e dalla distribuzione di specifiche risorse rinnovabili. L’energia idroelettrica prevale nelle aree caratterizzate da pendii ripidi, come le Alpi, e in misura minore lungo l’Appennino centrale. La generazione di energia solare fotovoltaica è più diffusa nelle regioni meridionali, grazie alla loro latitudine e alla maggiore insolazione.
L’energia eolica è principalmente sfruttata nelle isole di Sicilia e Sardegna, nonché nella parte meridionale dell’Appennino pugliese, campano e lucano. Infine, la Toscana rappresenta un centro di eccellenza per la geotermia, sia per motivi storici che per le sue caratteristiche geologiche peculiari. Ogni regione italiana si impegna a raggiungere gli obiettivi stabiliti nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNEC) entro il 2030.
Negli ultimi anni, c’è stato un notevole aumento nella distribuzione e nell’adozione di energie rinnovabili in tutta Italia. Nel 2010, solo 356 comuni italiani ospitavano impianti elettrici o termici alimentati da fonti rinnovabili. A giugno 2020, il 100% dei comuni italiani disponeva di almeno un impianto rinnovabile, con un totale di quasi ottomila comuni coinvolti.
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Secondo il rapporto di Legambiente intitolato “Comunità rinnovabili“, vi sono 7.776 comuni con almeno un impianto fotovoltaico installato, 7.223 con impianti solari termici, 3.616 con impianti a bioenergia, 1.489 che sfruttano l’idroelettrico (attraverso grandi strutture o minicentrali), 1.049 con turbine eoliche e 594 che utilizzano anche l’energia geotermica.
Più di 3.000 comuni sono in grado di generare energia rinnovabile in quantità superiore al proprio consumo domestico di elettricità, mentre 41 comuni possono anche soddisfare le proprie esigenze termiche attraverso fonti rinnovabili.
Energia idroelettrica
All’inizio del Novecento, l’energia idroelettrica occupava una posizione predominante, nonché l’unica componente significativa, nel panorama italiano delle energie rinnovabili. Fino agli anni immediatamente successivi alla Seconda Guerra Mondiale, l’idroelettrico rappresentava la principale fonte di produzione energetica non fossile in Italia, mentre le altre fonti contribuivano in modo trascurabile. Nel corso del XXI secolo, la capacità installata per queste tecnologie non ha subito variazioni significative. L’innovazione si è focalizzata principalmente sul miglioramento dell’efficienza degli impianti, garantendo prestazioni soddisfacenti a diverse scale operative, e sul settore delle micro-idroelettriche, in cui grandi impianti sono stati affiancati da ruote idrauliche e piccoli tunnel cocleari.
L’energia idroelettrica sfrutta la conversione dell’energia potenziale gravitazionale dell’acqua in energia elettrica, rappresentando una risorsa rinnovabile di enorme importanza. Questa tecnologia offre importanti servizi alla rete elettrica, garantendo la gestione sicura del sistema energetico. Dal punto di vista tecnico, le attuali innovazioni si concentrano sulla gestione dei flussi idrici ed energetici in base alle esigenze.
Ad esempio, durante periodi di bassa domanda energetica, come durante la notte, l’eccesso di energia può essere utilizzato per pompare nuovamente l’acqua, consentendo di accumularla per produrre energia quando necessario. Questo approccio consente una maggiore flessibilità operativa e contribuisce a ottimizzare l’utilizzo delle risorse idroelettriche.
Energia Eolica
L’energia eolica in Italia sta registrando una crescita costante in termini assoluti. Sebbene il suo sviluppo avvenga ad un ritmo leggermente più lento rispetto ad altri paesi europei e alla media del continente, il numero di impianti eolici nel nostro paese ha già superato quota 5.000. Attualmente, la maggior parte di questi impianti è costituita da aerogeneratori con una potenza unitaria compresa tra 20 e 200 kW. In futuro, ci si aspetta che siano installate turbine eoliche più avanzate dal punto di vista tecnologico, caratterizzate da una maggiore capacità di generazione e un’ottimizzazione dello spazio e dell’utilizzo del suolo nei siti selezionati.
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Le previsioni indicano che la quantità totale di energia eolica prodotta in Italia potrebbe raddoppiare entro un decennio rispetto ai 20 terawattora annui attuali, con un aumento della capacità massima erogabile da 11 a 19 gigawatt. A livello globale, si stima che la capacità di sfruttare la potenza del vento aumenterà di 15 volte entro il 2040. Ciò consentirà all’energia eolica di diventare, in media, la principale fonte rinnovabile a disposizione dell’umanità.
Energia Geotermica
A Larderello, in provincia di Pisa, è stata costruita la prima centrale geotermica al mondo. Fin dai primi esperimenti tecnici all’inizio del XX secolo, l’Italia si è distinta a livello globale per la sua capacità innovativa nello sfruttamento delle risorse energetiche geologiche. In quel periodo, l’obiettivo era quello di utilizzare il vapore proveniente dal sottosuolo come alternativa alle macchine a vapore alimentate a carbone. Oggi, dopo oltre un secolo, la Toscana ospita circa trenta impianti geotermici.
Nucleare di nuova generazione
La tecnologia si è evoluta per sfruttare i fluidi geotermici estratti direttamente dal sottosuolo, aumentando significativamente l’efficienza: gli impianti geotermici possono produrre fino a quattro volte l’energia necessaria per il loro funzionamento. Nonostante la geotermia non rappresenti una percentuale significativa rispetto ad altre fonti rinnovabili (anche a causa della sua minore presenza sul territorio), l’Italia è un leader mondiale nella produzione di energia geotermica.
Alcune innovazioni tecnologiche hanno reso ancora più promettenti le potenzialità di questa fonte energetica. Innanzitutto, i gas tossici o ad effetto serra che possono essere rilasciati dal sottosuolo vengono oggi contenuti per evitare la loro emissione nell’atmosfera. È possibile implementare anche un sistema geotermico inverso (noto anche come geotermia a bassa entalpia): il calore in eccesso durante l’estate viene efficacemente immagazzinato nel sottosuolo e successivamente recuperato durante i mesi più freddi per essere convertito in energia elettrica.
Incremento della tecnologia del fotovoltaico
Circa un dodicesimo dell’energia totale prodotta in Italia, sia rinnovabile che non, proviene da impianti fotovoltaici. Questo notevole incremento si è verificato nel corso di pochi anni, grazie alla significativa riduzione del costo livellato dell’energia, che è diminuito di oltre l’80% nell’ultimo decennio. Attualmente, esistono diverse modalità per sfruttare i raggi solari. Oltre ai tradizionali pannelli fotovoltaici, sono diffusi anche i sistemi solari termici, che utilizzano la radiazione solare per riscaldare acqua o altri fluidi.
L’energia solare è ampiamente impiegata per alimentare dispositivi o macchine individuali. Si va dai veicoli alimentati da pannelli fotovoltaici, ai satelliti e ai veicoli spaziali, fino agli oggetti di uso quotidiano o agli edifici situati in aree remote non collegate alla rete elettrica. I suoi utilizzi si stanno sempre più diffondendo e offrono numerosi vantaggi.
Il futuro dell’energia rinnovabile in Italia
Il panorama delle energie rinnovabili si presenta estremamente variegato, con sforzi concentrati su diversi fronti. Un aspetto cruciale, da sempre centrale nello sviluppo dell’energia, riguarda il miglioramento dell’efficienza degli impianti attraverso l’adozione di nuove tecnologie e soluzioni. Ad esempio, i pannelli fotovoltaici, inizialmente basati su soluzioni in silicio amorfo con un rendimento del 7%, hanno raggiunto nuovi record di efficienza vicino al 50% nei laboratori di ricerca.
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Parallelamente, si stanno studiando soluzioni altrettanto efficienti ma meno costose e si sta cercando di individuare posizioni ottimali per i pannelli in grado di massimizzare la cattura di energia, come ad esempio nello spazio. Un’altra tendenza importante è la combinazione di diverse fonti rinnovabili o l’adozione di sistemi di cogenerazione. Ad esempio, l’energia solare fotovoltaica può essere utilizzata sia per la produzione di energia elettrica sia per il riscaldamento.
Un’altra soluzione interessante sono le torri solari, in cui vengono impiegate strutture che raccolgono la luce solare e utilizzano l’aria calda in salita per azionare turbine e generare ulteriore energia elettrica. Si stanno anche esplorando altre opzioni:
- Eolico ad alta quota
- Eolico a scala ridotta (mini o microeolico)
- Impianti domestici per la generazione distribuita
- Energia derivante dalle correnti oceaniche
- Le onde
- Le maree e i gradienti di salinità
- Conversione dell’energia termica degli oceani
Sebbene alcune di queste opzioni siano ancora in fase sperimentale, la sfida della decarbonizzazione che l’Italia sta affrontando richiederà di sfruttare appieno tutte le potenzialità offerte dalla natura.