AI Act: atto sull’intelligenza artificiale (Regolamento Europeo)

L’AI Act, l’atto sull’intelligenza artificiale, è un Regolamento Europeo di grande importanza. Attualmente, il panorama dell’intelligenza artificiale è caratterizzato da diverse visioni e approcci. La Cina ha una visione di Stato dell’intelligenza artificiale, mentre gli Stati Uniti credono che il mercato debba regolamentare gli utilizzi. L’Europa, invece, si pone come un equilibrio per il futuro, cercando di creare un regolamento unificato per tutta l’Unione.

AI Act - Intelligenza Artificiale
AI Act – Intelligenza Artificiale

L’AI Act si rivolge a tutte le realtà che operano sul mercato europeo, indipendentemente dalla loro sede. Esso cerca di vietare l’utilizzo di alcune tipologie di intelligenza artificiale, come il riconoscimento facciale negli spazi pubblici, il social scoring utilizzato da paesi non democratici e l’uso della polizia predittiva.

Le regole di AI Act

È importante che i prodotti di intelligenza artificiale rispettino determinate regole e ottengano una certificazione prima di entrare nel mercato. La certificazione riguarda la qualità dei dati, il controllo del set di addestramento, una chiara governance e un controllo qualitativo. È cruciale evitare che l’intelligenza artificiale possa discriminare sulla base del genere, dell’etnia o di altre caratteristiche quando viene utilizzata, ad esempio, per selezionare candidati in un processo di assunzione.

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In caso di errori, è necessario stabilire una catena di responsabilità chiara per le aziende che utilizzano tali software. L’atto sottolinea inoltre l’importanza dell’alfabetizzazione nell’uso dell’intelligenza artificiale, sia nelle scuole che sul luogo di lavoro. Gli Stati membri sono incoraggiati a investire di più per evitare una fuga di cervelli verso altri paesi a causa di differenze economiche significative.

Le intelligenze artificiali

Quando si parla di come l’AI Act influenzi specifici esempi come chatGPT di OpenAI, l’eurodeputato che si occupa dell’atto presso il Parlamento Europeo dal 2019, ha spiegato che l’AI Act amplia l’ambito del Digital Services Act (DSA) per includere l’uso dell’intelligenza artificiale. Il DSA è un aggiornamento importante per il settore del commercio elettronico, in quanto le regole che erano state create negli anni 2000 sono state adattate all’evoluzione di Internet.

L’AI Act, quando sarà operativo, bisognerà vedere come verranno regolate le norme già esistenti e, in particolare, per servizi come GPT ci saranno requisiti di trasparenza più avanzati, compresa la qualità del training dei dati. La trasparenza è fondamentale e i testi generati da intelligenze artificiali, come ChatGPT, devono essere chiaramente identificabili.

Testi generati dall’intelligenza artificiale

È importante prestare attenzione a materiali illegali. Pertanto, l’AI Act richiede che i testi generati dall’intelligenza artificiale siano chiaramente contrassegnati e marchiati. Ciò serve a evitare la diffusione di contenuti falsi o manipolati, come i deepfake.

È interessante notare che alcune piattaforme, come Google, potrebbero aver scelto di non rilasciare determinate funzionalità legate all’intelligenza artificiale in Europa, probabilmente in attesa dell’AI Act e cercando di aderire alle future regole e normative per entrare nel mercato europeo.

Conclusioni

L’AI Act rappresenta un importante passo avanti nell’ambito della regolamentazione dell’intelligenza artificiale. Esso si rivolge a tutte le realtà che operano sul mercato europeo e cerca di vietare l’uso di determinate tecnologie, garantendo al contempo una certificazione per i prodotti di intelligenza artificiale che rispettino determinati standard di qualità, trasparenza e non discriminazione.

È un regolamento che mira a bilanciare l’innovazione tecnologica con la protezione dei diritti e della sicurezza dei cittadini europei. Non appena sarà in vigore l’AI Act, non mancheremo di aggiornare questa pagina con tutte le disposizioni.

AI Act: punti importanti

  1. È stata presentata la proposta del “Artificial Intelligence ACT”, il primo regolamento sull’intelligenza artificiale al mondo, a livello europeo.
  2. Il regolamento si rivolge a tutte le realtà che operano nel mercato europeo e mira a vietare l’utilizzo di alcune tipologie di intelligenza artificiale, come il riconoscimento facciale negli spazi pubblici, il social scoring e la polizia predittiva.
  3. Un punto fondamentale del regolamento è la certificazione, che richiede il rispetto di regole sulla qualità dei dati, l’assenza di bias, una governance chiara e un controllo qualitativo.
  4. L’atto sull’intelligenza artificiale si amplia rispetto al Digital Services Act e coinvolge servizi come GPT, introducendo regole di trasparenza avanzate e la marcatura dei deepfake.
  5. È stato sottolineato l’importanza dell’alfabetizzazione nell’uso dell’intelligenza artificiale, l’investimento nei settori della scuola e del lavoro, e la necessità di ridurre il divario economico tra gli Stati membri per evitare la fuga di cervelli.

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